I pastori della comunità
Ricordatevi dei vostri capi,
i quali vi hanno annunziato la parola di Dio:
considerando attentamente
il loro tenore di vita,
imitatene la fede
(Ebr 13,7).
In teoria non dovrebbe essere difficile ricostruire l’elenco cronologico dei sacerdoti che hanno prestato servizio in una comunità parrocchiale; la prima fonte di queste notizie sono certamente i libri parrocchiali, nei quali si trova anche la qualifica di colui che svolgeva quel servizio in favore dei fedeli: abitualmente la cura delle anime spettava al parroco; quando questi era impedito veniva affiancato o sostituito, per il periodo di durata dell’impedimento, da un “economo curato” (oggi diremmo: “amministratore parrocchiale”); lo stesso titolo veniva indicato per chi era in attesa della nomina a parroco. Un caso significativo è quello di don Benvenuto Tomasino, che viene indicato come cappellano, pur essendo la chiesa indicata come parrocchiale; ciò potrebbe essere dovuto a due fatti concomitanti: la chiesa (siamo nel 1550) era in pratica interdetta al culto per le pessime condizioni in cui versava e il numero degli abitanti del territorio era molto basso; quando, verso la fine del secolo XVI, la chiesa fu ricostruita e la popolazione cominciò ad aumentare di nuovo, la situazione ebbe una svolta anche dal punto di vista della presenza di un parroco. Va detto, comunque, che dai nomi dei primi tre sacerdoti dell’elenco, sembra di poter dire che non erano nativi di Montepertuso. A Positano, la cura delle anime era affidata all’abate di Santa Maria e, per la scarsità di sacerdoti a Montepertuso, è verosimile che i fedeli delle due frazioni fossero curati da altri sacerdoti dello stesso monastero; con la morte, nel 1612, dell’abate Pirro Giovanni Campanile – ultimo abate commendatario che risiedette nell’abbazia quel tanto da poter svolgere, almeno temporaneamente, le funzioni di parroco – la cura pastorale dei fedeli delle frazioni fu assunta da sacerdoti nativi del posto; sembra far eccezione, per la fase iniziale, solo don Giulio Porzio.
Don Benvenuto Tomasino, era cappellano nel 1550(1)
Don Giovanni Giacomo (Mosca?), parroco nel 1593(2)
Don Tommaso Pacifico, parroco negli anni 1602-1614(3)
Don Giovanni Battista Cinque, parroco nel 1623(4)
Don Giulio Porzio, già parroco nel 1635(5), lo resterà fino al 1655
Don Nicola Mandara, parroco dal 1655 al 1707
Don Andrea Mandara, parroco dal 1707 al 1729
Don Francesco Mandara, economo curato dal 1729 al 1731, poi parroco fino al 1775
Don Girolamo Mandara, parroco dal 1775 al 1807
Don Matteo Romito, economo curato dal 1807 al 1813
Don Luigi Cocorullo, economo curato dal 1813 al 1817, poi parroco dal 1817 al 1834
Tra il 1834 e il 1836 si succedono come economi curati diversi sacerdoti: don Giovanni Battista Rispoli, don Gioacchino Talamo, don Salvatore Talamo, don Luigi Irace, don Francesco Saverio Savo(6)
Don Gennaro Mandara, economo curato dal 1836 al 1844
Don Raffaele Cinque, economo curato dal 1844 al 1845, poi parroco dal 1845 al 1875
Don Domenico Cinque, economo curato dal 1875 al 1895
Don Vincenzo Cinque, parroco dal 1895 al 1935(7)
Don Vito Talamo, parroco dal 1936 al 1975
Don Giulio Caldiero, parroco dal 1975 al 1985
Don Andrea Imperati, parroco dal 1985 al 1996
Don Michele Fusco, parroco dal 1996 al 2002
Don Angelo Raffaele Celentano, parroco dal 22 settembre 2002
Note
(1) Nella relazione della Visita pastorale del 1550 viene indicato con questo titolo pur essendo la chiesa detta parrocchiale.
(2) È indicato come parroco nella relazione della Visita pastorale di questo anno.
(3) È indicato come parroco nelle relazioni delle Visite pastorali del 1602, 1608, 1611 e 1614; non sappiamo quando ha iniziato e terminato il suo mandato.
(4) È indicato nella relazione della Visita pastorale di quell’anno; anche di lui non sappiamo quando ha iniziato e terminato il suo mandato.
(5) Questo è l’anno in cui iniziano le registrazioni dei battesimi, le più antiche che ci siano pervenute; non ci sono di aiuto le relazioni delle Visite pastorali: mancano, infatti quelle tra il 1624 e il 1642.
(6) Questi nomi, come anche i due precedenti, non sembrano originari di Montepertuso, ma di Positano, tranne due (Irace e Savo) che sembrano indicare provenienze più lontane (rispettivamente Praiano e Amalfi). È forse indizio di un periodo di crisi di vocazioni.
(7) Dal 1891 era stato coadiutore. Muore il 1° dicembre 1935. Per qualche mese la parrocchia viene affidata a don Saverio Cinque, parroco di Positano, che la regge come economo curato.