La Caritas Parrocchiale
La Caritas parrocchiale si costituisce nell’ambito della comunità a livello di volontariato, con due finalità specifiche:
1) individuare qualsiasi forma di povertà spirituale o materiale, di singoli o di nuclei familiari, riferendo la situazione al parroco e, dietro sua indicazione, attivandosi per valutare le modalità di intervento;
2) organizzare, in opportuni momenti durante l’anno e con le modalità ritenute più opportune, iniziative tendenti a dotare il gruppo dei mezzi necessari per far fronte alle esigenze che dovessero emergere.
Le somme raccolte con le iniziative di cui al punto 2), come pure eventuali elargizioni fatte da singoli fedeli con la specifica o presunta destinazione caritativa, vanno a costituire il fondo Caritas dell’unica Cassa parrocchiale, alla quale è possibile attingere in caso di una vera necessità, qualora il Fondo non fosse sufficiente a farvi fronte.
Il Gruppo opera sotto la diretta responsabilità del parroco e in piena sintonia con lui. A lui affida il ricavato delle iniziative di cui sopra, suggerendo ed eventualmente intervenendo direttamente nell’attuare gli interventi decisi, con la massima discrezione e il massimo rispetto per la privacy e la dignità delle persone.
L’ambito di intervento della Caritas parrocchiale è la parrocchia e i soggetti verso cui volgere la sua attenzione sono i membri della comunità parrocchiale, senza alcuna distinzione. Tuttavia, difronte ad eventi eccezionali che dovessero verificarsi a livello nazionale o internazionale, il gruppo può intervenire attraverso la Caritas diocesana. Eventuali interventi “esterni”, diversi da quelli orientati verso gli eventi eccezionali di cui si è appena detto, potranno essere attuati dopo attenta valutazione dei casi e delle persone; vale in generale il principio che le Caritas parrocchiali sono sorte ed operano in favore dei fedeli appartenenti alle realtà geografiche e sociali in cui sono inserite.
Le elargizioni di somme di denaro, soprattutto se consistenti, possono essere fatte solo dopo attenta valutazione di tutte le variabili del caso specifico; sono da preferire in genere modalità di intervento che non prevedano passaggio diretto di denaro contante dal fondo Caritas alla persona in difficoltà. È da preferire – a titolo esemplificativo – provvedere al pagamento della bolletta di un’utenza domestica o a un fitto mensile, a un buono spesa, all’acquisto di medicinali prescritti da un medico, eccetera.